Ucraina-Russia, news sulla guerra di oggi | Putin: «Offensiva continui dopo la conquista del Lugansk»

Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online

Le notizie di lunedì 4 luglio sulla guerra. Zelensky: «Riconquisteremo Lysychansk». Il Papa vorrebbe andare a Mosca e a Kiev

• La guerra in Ucraina è al 131esimo giorno.
• L'esercito ucraino si è ritirato da Lysychansk, l'ultima roccaforte di Kiev nell'oblast di Lugansk.
• Le forze ucraine hanno bombardato l'aeroporto della città occupata di Melitopol, sede delle truppe russe.
• Mosca accusa Kiev: attaccate zone residenziali delle città russe di Belgorod e Kursk.

«L’economia russa vive la più grande crisi degli ultimi 50 anni» e Mosca ha perso «più di 35mila soldati con una stima prudente»: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video di cui ha dato notizia Ukrinform. «Il mondo ha rotto i legami con la Russia», ha aggiunto Zelensky, «le parole "collasso", "deficit" e "povertà" descriveranno la vita russa finché questo Stato vorrà essere uno Stato terrorista». «A cosa serve tutto questo?», si è chiesto il leader ucraino, «serve ai propagandisti folli per mostrare nelle loro trasmissioni una bandiera russa o sovietica sulle rovine da qualche parte, semplicemente non c’è altra risposta». Poi si è detto certo che l’Ucraina vincerà: «È solo una questione di tempo. Purtroppo è una questione di perdite che subiamo, principalmente di persone. È una questione di armi moderne, che dobbiamo ottenere e sicuramente otterremo».

Tre cosmonauti russi sono stati fotografati oggi con le bandiere dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) e della Repubblica popolare del Donetsk (Dpr) all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. «Roscosmos e i nostri cosmonauti Oleg Artemyev, Denis Matveev e Sergey Korsakov, che lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale, si sono uniti oggi al capo della Lpr Leonid Pasechnik nel congratularsi per il `nuovo Grande Giorno della Vittoria´», ha detto l’agenzia spaziale russa in un messaggio pubblicato sul suo canale ufficiale Telegram. Ieri il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare separatista di Lugansk aveva dichiarato che la regione separatista nell’Ucraina orientale era stata «liberata» con l’aiuto delle forze russe. L’esercito ucraino aveva quindi dichiarato di essere stato costretto a ritirarsi da Lysychansk, l’ultima sua roccaforte nella regione. «Questo è il giorno che i residenti dei distretti occupati della regione di Lugansk aspettavano da otto anni», ha aggiunto il messaggio di Roscosmos. A marzo, il trio di cosmonauti russi aveva generato speculazioni dopo essere arrivato alla Stazione Spaziale Internazionale indossando tute giallo brillante bordate di blu, che alcuni avevano interpretato come un segno simbolico di solidarietà con l’Ucraina. Roscosmos aveva smentito, dicendo che l’equipaggio non rappresentava Kiev ma indossava i colori dell’alma mater dei tre: l’Università tecnica statale di Mosca Bauman.

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Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ricevuto questa sera all’Eliseo il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per una cena di lavoro. I due leader hanno discusso della guerra in Ucraina e, più in generale, «delle grandi sfide attuali internazionali, europee e bilaterali». Questi incontri « consentono di costruire un rapporto di fiducia e di approfondire questo rapporto», ha sottolineato il portavoce di Scholz, Steffen Hebetsreit.

«I dirigenti del Movimento 5 stelle hanno votato per il sostegno al popolo ucraino, ma poi usciti fuori hanno detto altro»: Lo ha detto a Zona bianca su Rete4 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per il quale «posizioni ambigue spingono Italia fuori dalla Nato e verso le autocrazie».

L’ambasciata russa a Sofia non è in grado di portare avanti il suo lavoro dopo l’espulsione di 70 diplomatici decretata dal governo bulgaro. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: «Ora, dopo questo nonsense, l’ambasciata non è più in grado di funzionare normalmente», ha affermato il capo della diplomazia russa, citato da Interfax, prima di avvertire che Mosca adotterà un principio di reciprocità. Settanta diplomatici russi hanno lasciato la Bulgaria con le loro famiglie domenica, espulsi perché sospettati di spionaggio. La Russia ha minacciato di chiudere totalmente la sua ambasciata a Sofia come risposta.

«Non avrò un incontro con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Parteciperò insieme al G20, ma non è previsto alcun incontro con lui». Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, rispondendo a una domanda a margine della sua visita al Centro satellitare europeo di Madrid. La riunione dei ministri degli Esteri del G20 prenderà il via il 7 luglio a Bali sotto la presidenza indonesiana.

La difesa del cittadino britannico Aiden Aslin, condannato a giugno scorso alla pena di morte dai filorussi del Donetsk per avere combattuto nelle fila ucraine, ha presentato appello contro la sentenza. Lo riferisce il Tribunale supremo della repubblica separatista. Un altro britannico condannato alla pena capitale, Shaun Pinner, ha già presentato appello contro la sentenza il 29 giugno scorso. Con loro è stato condannato alla pena capitale il marocchino Braguim Saadun, che pure ha presentato appello il primo luglio scorso. Secondo Mosca nei confronti dei tre non si può applicare la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra giacché si tratterebbe di soldati mercenari, anche se l’Ucraina ha affermato che essi appartengono all’esercito regolare del Paese: Saadun dal 2021 e i due britannici dal 2018. I tre prestavano servizio nella 36esima brigata di fanteria di Marina a Mariupol.

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La conquista russa di Severodonetsk e Lysychansk rappresenta una vittoria politica e militare. Sono sviluppi significativi contrassegnati da una serie di punti in un conflitto ancora lungo, pieno di variabili. Qui l’articolo integrale.

L’ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk, potrebbe presto lasciare la Germania, per tornare a Kiev nei panni di viceministro degli Esteri del suo Paese. È quello che scrive la Bild, rivelando i piani su un diplomatico a dir poco controverso a Berlino. Melnyk, 46 anni, è stato protagonista dello scontro fra Berlino e Kiev e nel suo ruolo non ha esattamente gettato acqua sul fuoco. Al contrario, è stato il primo artefice di un attacco al presidente della Repubblica Frank Walter Steinmeier - clamorosamente «disinvitato» nella capitale ucraina per le sue politiche filorusse nei decenni passati - ed è arrivato ad attaccare lo stesso cancelliere Olaf Scholz, invitato con una frase molto colorita a «non mettere il broncio». Gli screzi sono stati superati con la visita di Scholz a Kiev insieme a Draghi e Macron e con la svolta del Bundeskanzlker sulla consegna delle armi pesanti. Recentemente Melnyk ha suscitato però nuove polemiche, dal momento che in un’intervista a un noto blogger della capitale ha difeso il leader nazionalista Stephan Bandera, sostenendo che non fosse artefice di massacri di ebrei e polacchi. Parole da cui Kiev ha preso le distanze e che hanno fatto indignare Israele e Varsavia. Secondo il governo ucraino, citato dal tabloid, il diplomatico sarebbe «molto apprezzato» per il suo lavoro, e il suo rientro non andrebbe inteso come una punizione. Melnyk è in Germania da 8 anni, e generalmente i diplomatici ucraini restano da 4 a un massimo di 6 anni in una sede all’estero.

Un incendio è scoppiato nelle infrastrutture ferroviarie di Donetsk. Lo riferisce l’agenzia di stampa ucraina Unian, mostrando -sui suoi canali Telegram- una serie di video che mostrano un enorme rogo da cui si sprigionano alte fiamme. Secondo quanto riporta W-N.com, sarebbero in fiamme anche alcuni tendoni del mercato vicino.

La Gran Bretagna ospiterà la prossima conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà nel 2023. Così la ministra degli Affari esteri della Gran Bretagna, Elizabeth Truss, durante la sua partecipazione alla conferenza di quest’anno sulla restaurazione dell’Ucraina a Lugano, in Svizzera. «Siamo lieti di annunciare che la Gran Bretagna ospiterà la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina 2023», ha detto la ministra, sottolineando che il suo stato e la comunità mondiale democratica sosterranno l’Ucraina nonostante tutte le difficoltà, a qualunque costo. «Questo sarà un nuovo Piano Marshall per l’Ucraina e deve essere attuato dagli stessi ucraini, e promuoveremo investimenti immediati e stimoleremo la crescita economica».

La comunità internazionale deve cercare soluzioni «alternative» per sbloccare il grano ucraino, accanto ai tentativi del segretario generale dell’Onu - che il Regno Unito «sostiene enormemente - di ottenere dalla Russia la riapertura dell’accesso del porto di Odessa. Così il premier britannico Johnson aggiornando la Camera dei Comuni sui risultati dei recenti vertici di G7 e Nato ed evocando la possibilità di usare «il Danubio» per il trasporto di quantità minori di grano. Johnson ha poi ribadito di considerare anche il ruolo della Turchia «indispensabile» in questo ambito e si è detto «grato al presidente Erdogan per i suoi sforzi». È tornato infine ad accusare Putin di «usare il linguaggio del ricatto nucleare» come un’arma di guerra.

Le autorità di Mosca intendono dedicare lo spiazzo vicino all’ambasciata britannica in Russia all’autoproclamata «repubblica» separatista di Lugansk, nel sud-est dell’Ucraina in parte di fatto controllato dai separatisti filorussi e dalle truppe russe: lo riporta il Moscow Times, precisando che l’annuncio è stato dato dal municipio di Mosca proprio dopo che le truppe russe che hanno invaso l’Ucraina hanno occupato la città di Lysychansk. Sempre secondo il Moscow Times, il 56% dei 109.000 abitanti di Mosca che hanno partecipato a un sondaggio per scegliere quale piazza dedicare all’autoproclamata «repubblica» separatista ucraina - non riconosciuta a livello internazionale e di fatto controllata dalla Russia - hanno scelto quella di fronte all’ambasciata britannica. Altre possibili opzioni erano le piazze vicino alle ambasciate di Germania, Lituania e Belgio. A giugno, le autorità di Mosca hanno dedicato lo spiazzo di fronte all’ambasciata americana all’altra autoproclamata «repubblica» dei separatisti filorussi del Donbass: quella di Donetsk, sempre nelle zone del sud-est dell’Ucraina di fatto controllate dai separatisti filorussi e dall’esercito russo. A febbraio le truppe russe hanno invaso l’Ucraina scatenando una guerra sanguinosa nel cuore dell’Europa.

Nella regione di Odessa «sono stati trovati altri delfini morti. A causa delle azioni belliche viene danneggiato il loro udito e il sistema di localizzazione che li porta alla morte». Lo scrive sui suoi canali Telegram il consigliere del ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko.

«La nostra priorità immediata è unirci ai nostri alleati per fare in modo che l’Ucraina prevalga nella sua coraggiosa lotta contro l’aggressione di Putin»: lo ha detto il premier britannico, Boris Johnson, riferendo alla Camera dei Comuni sugli ultimi vertici internazionali. Il summit della Nato a Madrid, ha aggiunto Johnson, «è andato oltre tutte le aspettative per quanto riguarda l’unità dell’Alleanza nel sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario».

La ricostruzione dell’Ucraina deve essere «un progetto comune» delle democrazie. A dirlo è il presidente Zelensky nel suo intervento alla Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell’Ucraina. «La ricostruzione dell’Ucraina non è un progetto locale, non è il progetto di una nazione sola, ma un compito comune dell’intero mondo democratico, di tutti i paesi che si dicono civilizzati», ha affermato. La ricostruzione, ha aggiunto, «è un’opportunità» per «dimostrare perché la libertà è più forte della tirannia».

«È ora di convincere il Santo Padre che non c'è speranza possa ricevere un invito dalla Russia». Lo dice l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, che si dice «contento di poter accogliere il Papa» nella sua terra, dopo le parole di Francesco alla Reuters sul suo desiderio di andare a Kiev e a Mosca. «Il suo sogno di visitare la Russia resterà un sogno», aggiunge l'ambasciatore.

Il britannico Aiden Aslin, condannato a morte da un tribunale della autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, ha presentato appello. «Il ricorso in Cassazione contro il verdetto è stato presentato oggi», ha dichiarato a Interfax l'avvocato che lo rappresenta, Pavel Kosovan. Aslin è stato condannato a morte il mese scorso insieme al britannico Shaun Pinner e al marocchino Brahim Saadoun per «attività mercenarie» mentre combattevano come stranieri per l'esercito ucraino contro i russi. Anche gli avvocati di Saadoun e Pinner avevano presentato l'appello nei giorni scorsi.

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Il britannico Aiden Aslin, da sinistra, il britannico Shaun Pinner e il marocchino Saaudun Brahim durante la lettura della sentenza il 9 giugno (Epa)

«Per la ricostruzione dell'Ucraina servono al momento 750 miliardi di dollari, la maggior parte di questi fondi vengano dagli asset russi congelati». Lo ha detto Denys Shmyhal, primo ministro ucraino, nel corso della conferenza di Lugano dedicata all'Ucraina. «Abbiamo creato una mappa digitale, aggiornata in tempo reale, sulla distruzione causata dall'invasione russa: i partner avranno accesso e servirà per la ricostruzione del Paese», ha aggiunto.

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Un missile non esploso a Kramatorsk, foto del 4 luglio (Genya Sabilov / Afp)

«L'obiettivo del Cremlino è minare l'esistenza stessa dell'Ucraina come Stato e noi non lo permetteremo mai». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Lugano. «Dobbiamo assicurarci che l'Ucraina non solo vinca la guerra, ma anche la pace».

E ha aggiunto: «Dall'inizio della guerra, l'Unione europea ha mobilitato circa 6,2 miliardi di euro di sostegno finanziario e ne arriveranno altri. Ci impegneremo in modo sostanziale nella ricostruzione a medio e lungo termine. E qui i principi di Lugano sono un primo importante tassello che guida il nostro cammino».

«La guerra della Russia non è solo una mossa per prendere la nostra terra ma è una sfida al sistema europeo: vuole provare che l'Europa è debole e che non può difendere i propri valori». Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, che si tiene a Lugano. «La ricostruzione dell'Ucraina non è dunque solo un fatto locale ma la missione di tutto il mondo democratico».

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Il discorso di Zelensky alla conferenza di Lugano (Fabrice Coffrini / Afp)

L'aeroporto di Melitopol, occupato dai russi e bombardato ieri dalle forze ucraine, è ancora in fiamme. Lo riporta l'agenzia Unian che riprende Ria Melitopol. L'aeroporto era la base di 5 elicotteri e 10 caccia russi. All'interno ci sarebbero circa 200 militari russi feriti.

Quasi 5.500 morti. È il bilancio delle perdite nell'esercito ucraino nelle ultime due settimane di combattimenti nel Lugansk, secondo il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. «Le perdite totali delle forze armate ucraine sono state di 5469 persone», ha spiegato Shoigu, come riporta l'agenzia Ria Novosti.

Sempre secondo quanto riferito da Shoigu, l'esercito russo e le unità della milizia popolare dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk durante i combattimenti hanno distrutto 196 carri armati e veicoli corazzati ucraini, 12 aerei e un elicottero, 69 droni, sei sistemi missilistici antiaerei a lungo raggio e 97 razzi da combattimento.

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Il primo ministro australiano Anthony Albanese davanti al monumento dei caduti a Kiev (Epa)

«La conferenza di Lugano è un passo fondamentale per concordare i principi dello sforzo internazionale di ricostruzione dell'Ucraina. Il Presidente Ignazio Cassis e io sosteniamo la dichiarazione di Lugano e attendiamo con ansia la sua approvazione. L'Ucraina può contare sul nostro costante sostegno, per tutto il tempo necessario». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen su Twitter.

«Occorre affrontare la situazione del fermo della nave russa per il trasporto di merci secche al largo delle coste turche». Ad affermarlo è il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, come riporta l'agenzia Tass. Lavrov interviene dopo che, secondo l'ambasciatore ucraino in Turchia, le autorità doganali turche hanno fermato ieri una nave cargo russa, che trasportava grano, in rotta dal porto ucraino di Berdyansk a Karasu. L'Ucraina aveva chiesto il sequestro della nave, che si trovava al largo della costa turca, accusando la Russia di aver rubato grano ucraino, accusa negata dalla Russia.

La bandiera ucraina è stata nuovamente issata sull'Isola dei Serpenti nel Mar Nero dopo la riconquista da parte di Kiev. Lo ha dichiarato un portavoce militare, come riporta Bbc. «Il territorio è stato restituito alla giurisdizione dell'Ucraina», ha dichiarato in una conferenza stampa Natalia Humeniuk, portavoce del comando militare meridionale dell'Ucraina. Il piccolo sperone roccioso nel nord-ovest del Mar Nero era stato conquistato dalle forze russe il primo giorno dell'invasione e da allora è stato ripetutamente bombardato dagli ucraini nel tentativo di riconquistarlo.

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(Foto Telegram Verkhovna Rada)

Un appello per la fine della guerra in Ucraina è stato rivolto dal metropolita di Belgorod, Giovanni, la cui posizione contrasta con quella del patriarca di Mosca Kirill che invece continua a sostenere il conflitto. Sul sito della diocesi di Belgorod, città russa al confine con l'Ucraina, si legge questo messaggio: «Chiediamo una grande preghiera per i morti e per il recupero dei feriti, per la fine dello spargimento di sangue che sta avvenendo sul suolo ucraino, ma oggi è arrivato anche nelle nostre case».

Il presidente russo Vladimir Putin, che oggi ha incontrato al Cremlino il ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha ordina di continuare l'offensiva russa dopo la conquista della regione di Lugansk. Le forze russe «devono svolgere le loro missioni secondo i piani già approvati», ha affermato.

Inoltre, il presidente russo ha detto a Shoigu che le truppe che hanno condotto l'offensiva nel Lugansk dovrebbero riposare per rafforzare le loro capacità, chiedendogli di premiare i militari che hanno partecipato all'azione.

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Il presidente russo Vladimir Putin e il ministro della Difesa Sergei Shoigu, foto del 4 luglio (Mikhail Klimentyev / Ufficio stampa del Cremlino via Ap)

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(Mikhail Klimentyev / Ufficio stampa del Cremlino via Ap)

Il presidente russo, Vladimir Putin, quest'anno non invierà auguri per il 4 luglio al collega americano Joe Biden, in quanto «quest'anno segna il culmine della politica ostile statunitense nei confronti della Russia». Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

«L'ipotesi di un ingresso diretto in guerra della Bielorussia aumenterà proporzionatamente a successi russi». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, aggiungendo di avere contatti «molto limitati» con la diplomazia di Minsk. «Abbiamo un ambasciatore in Bielorussia e loro hanno un'ambasciata a Kiev — ha sottolineato Kuleba —. Questi sono gli unici canali di comunicazione. Ovvero, tutto è molto secco e ufficiale, ma non c'è una casella di posta giornaliera piena di comunicazioni».

Su Twitter, poi, Kuleba fa gli auguri agli Stati Uniti per l'indipendence Day scrivendo: «I migliori auguri per il 4 luglio dall'Ucraina ai nostri amici americani. L'indipendenza è sacra per entrambe le nostre grandi Nazioni. Sono profondamente grato agli Stati Uniti e al segretario di Stato, Antony Blinken, per averlo dimostrato con i fatti e per essere uniti all'Ucraina, anche con il recente nuovo pacchetto di aiuti militari».

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Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba (Epa)

Il ritiro delle truppe ucraine da Lysychansk, che era l'ultima roccaforte in mano a Kiev nel Lugansk, è avvenuta per evitare di essere accerchiati. Lo ha detto il governatore del Lugansk, Sergey Gaidaim ìì, alla Associated Press, aggiungendo che i soldati ucraini avrebbero potuto resistere ancora alcune settimane, ma potenzialmente avrebbero pagato un prezzo troppo alto.

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Soldati russi a Lysychansk (Ufficio stampa del ministero della Difesa russo via Ap)

Il Regno Unito sosterrà l'Ucraina a «lungo termine» e vuole seguire l'esempio del Canada con il sequestro dei beni russi da utilizzare per la ricostruzione dell'Ucraina, un piano che la ministra degli Esteri britannica Liz Truss illustrerà alla Conferenza di Lugano (che in due giorni, oggi e domani, cercherà di stilare la tabella di marcia per la ricostruzione postbellica dell'Ucraina).

Il Regno Unito «farà tutto il possibile per garantire che l'Ucraina vinca la guerra e si riprenda», ha spiegato. Truss annuncerà anche l'intenzione di ospitare la conferenza sulla ripresa del prossimo anno.

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Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, da sinistra, il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e il presidente della Confederazione svizzera Ignazio Cassis alla Conferenza di Lugano (Afp)

«Il Cremlino non limiterà i suoi appetiti al Donbass e sta pianificando la completa distruzione dell'Ucraina». Lo ha detto Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence ucraina, in un'intervista a RBK-Ucraina. Budanov ha spiegato: «Siamo stati i primi a dire cosa e come sarebbe successo. Pertanto, posso dirvi con piena responsabilità che i piani della Russia sono la completa distruzione dell'Ucraina, assolutamente completa. Non risponderò a qualsiasi domanda che riguardi teorie secondo le quali, forse, il Donbass gli basterà».

Una troupe del canale televisivo francese «France 24», che stava girando un reportage a Sloviansk sul lavoro dei soccorritori ucraini nella regione di Donetsk è stata presa di mira durante il bombardamento avvenuto nella città ieri. Lo riferisce il servizio statale di emergenza dell'Ucraina, come riportano i media ucraini. Nessun giornalista è stato ferito.

A seguito di un invito dell'Ucraina, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach si è recato domenica a Kiev. Era accompagnato dal presidente del Comitato olimpico ucraino Sergei Bubka e dal ministro dello sport ucraino, Vadym Guttsait. Bach ha tenuto un colloquio di un'ora con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

«Voglio ringraziarvi per aver tenuto un incontro sullo sport in un momento così difficile per il vostro Paese. Questa è un'ulteriore conferma del vostro impegno per lo sport e per i valori olimpici», ha dichiarato Bach in un comunicato. «Vogliamo mostrare solidarietà in particolare con la Comunità olimpica ucraina e dimostrare agli atleti e agli allenatori non sono soli e che siamo al loro fianco», ha aggiunto.

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Volodymyr Zelensky e Thomas Bach (Ufficio stampa del presidente ucraino via Afp)

«L'apertura di basi Nato in Finlandia e Svezia metterà in pericolo la popolazione delle città che ospitano infrastrutture militari»: lo ha affermato il presidente della Duma russa Vyacheslav Volodin su Telegram, secondo quanto riferito da Interfax. «Il dispiegamento di basi Nato non proteggerà né la Finlandia né la Svezia. Al contrario, metterà in pericolo la popolazione delle città che ospitano infrastrutture militari».

«Ogni volta che iniziano le ostilità, i primi attacchi vengono sferrati sulle infrastrutture militari del nemico», ha detto Volodin che ha poi definito «errata» l'opinione del sindaco di Lappeenranta, in Finlandia, che ha avanzato la candidatura ad ospitare una base Nato in città vedendolo come un fattore di sicurezza.

Le forze russe avanzano sulla città di Siversk, nell'oblast di Donetsk, «da due direzioni». Lo ha annunciato il ministero dell'interno della autoproclamata Repubblica del Lugansk, secondo quanto riporta l'agenzia russa Tass.

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I residenti di Siversk hanno ricevuto gli aiuti umanitati, foto del 3 luglio (Genya Savilov / Afp)

In una intervista all'agenzia Reuters, Papa Francesco ha dichiarato che vorrebbe recarsi a Mosca e a Kiev dopo la visita in Canada (in programma dal 24 al 30 luglio).

Parlando della situazione in Ucraina, il pontefice ha spiegato che ci sono stati contatti tra il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, su un possibile viaggio a Mosca. Nessun Papa ha mai visitato Mosca e Francesco ha ripetutamente condannato l'invasione della Russia in Ucraina.

Già a marzo, in una intervista al direttore Luciano Fontana, il Papa aveva detto di voler incontrare Putin, senza ricevere una risposta dal Cremlino. Ma adesso qualcosa potrebbe essere cambiata. «Vorrei andare (in Ucraina) e prima volevo andare a Mosca. Ci siamo scambiati messaggi su questo perché ho pensato che se il presidente russo mi avesse dato una piccola finestra per servire la causa della pace...». Aggiungendo: «Dopo la visita in Canada, è possibile che riesca ad andare in Ucraina». E ancora: «La prima cosa è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma mi piacerebbe andare in entrambe le capitali».

Per la presa di Lysychansk il presidente russo ha messo alla guida ben due alti ufficiali: il comandante del distretto militare centrale, il colonnello generale Oleksandr Lapin, e il comandante delle forze aerospaziali russe, il generale dell'esercito Serhii Suvorikin che comanda anche il gruppo «meridionale» delle forze russe in Ucraina. Lo sostiene l'Istituto americano per lo studio della guerra (ISW ), come riportano i media ucraini.

«La partecipazione di due ufficiali di così alto rango alla stessa impresa su una piccola parte del fronte è notevole e probabilmente indica l'importanza che il presidente russo Vladimir Putin attribuisce alla conquista di Lysychansk e del confine della regione di Lugansk, nonché la sua sfiducia nei confronti di più giovani ufficiali per lo svolgimento di questo lavoro», hanno osservato gli esperti.

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I russi a Lysychansk in un frame del video postato da Ramzan Kadyrov (capo dei ceceni) su Telegram

Nove civili, tra cui due bambini, sono stati uccisi e 25 feriti nell'oblast di Donetsk. Secondo il governatore, Pavlo Kyrylenko, sei civili sono stati uccisi a Sloviansk, uno ad Avdiivka, uno a Bakhmut e uno a Zaitseve. Lo riporta il Kyiv Independent.

Sloviansk dopo Lysychansk. È questo il prossimo obiettivo delle forze armate russe, secondo lo Stato Maggiore dell'esercito di Kiev. «I russi stanno cercando di prendere il controllo dei villaggi di Bohorodychne, Dolyna e Mazanivka, in direzione di Sloviansk», si legge nell'ultimo aggiornamento dello Stato Maggiore ucraino.

I tre villaggi si trovano a meno di venti chilometri da Sloviansk, sulla riva meridionale del fiume Siversky Donets. L'esercito ucraino riferisce inoltre che le truppe russe stanno cercando di spingere le truppe ucraine verso le linee di difesa tra le città di Siversk, Soledar e Bakhmut. Queste tre città si trovano a circa 30-40 chilometri a est della zona urbana di Sloviansk-Kramatorsk.

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Un mercato bombardato a Sloviansk, foto del 3 luglio (Scott Olson/Getty Images)

«Nelle drammatiche circostanze attuali, segnate dalla pandemia e dalla guerra nel cuore dell'Europa, il legame transatlantico ha riconfermato la sua ineludibile centralità, mostrando di essere la chiave per affrontare con efficacia le comuni sfide. In tale contesto, l'unità di intenti di fronte all'inaccettabile aggressione russa all'Ucraina va costantemente rafforzata, a sostegno del condiviso impegno a favore della pace, della libertà e della democrazia». Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, per il 4 luglio.

Il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha replicato alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ieri aveva detto che l'Ucraina «deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento». Per Podolyak le condizioni per negoziare sono: «Cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell'Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni. Il capo di Peskov non deve preoccuparsi, verrà il tempo e le registreremo sulla carta», come ha scritto su Telegram.

Ci sono circa ottomila civili nella città di Severdonetsk in mano ai russi e circa 10 mila a Lysychansk appena occupata. Lo ha detto Sergey Gaidai, governatore ucraino di Lugansk,in un aggiornamento su Telegram della situazione. E ha precisato: «Manteniamo le nostre posizioni in una piccola parte della regione di Lugansk in modo che i nostri militari abbiano il tempo di costruire le difese».

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione del 4 luglio (festa nazionale per l'Indipendenza negli Stati Uniti) ha scritto su Twitter: «Buon Giorno dell'Indipendenza al popolo degli Stati Uniti e al presidente americano Joe Biden! Auguro al popolo amico degli Stati Uniti pace e prosperità. Apprezzo l'assistenza alla leadership degli Stati Uniti nella difesa da parte dell'Ucraina dei valori comuni: Libertà, Democrazia e Indipendenza».

I bombardamenti russi hanno provocato la morte di tre civili nella regione di Kharkiv: lo ha denunciato il capo del villaggio di Bezruky, non lontano dal confine con la Russia, secondo quanto riporta la stampa ucraina. Le vittime sono due uomini di 52 e 55 anni e una donna di 41, mentre un'altra donna di 81 anni è stata ricoverata in ospedale.

Secondo il governatore regionale Oleh Synyehubov sono stati attaccati le città e i villaggi dei distretti di Kharkiv, Izium e Bohodukhiv. È stata distrutta an che una scuola secondaria nel distretto di Kharkiv, colpita alle 4 del mattino, senza provocare vittime.

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La scuola bombardata nella notte a Kharkiv, foto del 4 luglio (Sergey Kozlov / Epa)

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Il cratere di un missile a Kharkiv, foto del 3 luglio (Sergey Kozlov / Epa)

«Oggi veniamo criticati per essere l'unico Paese al mondo a sostenere la Russia nella sua lotta contro il nazismo. Sosteniamo e continueremo a sostenere la Russia». Lo ha dichiarato il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko in un messaggio video diffuso tramite l'agenzia di stampa statale Belta. Aggiungendo: «Quelli che ci criticano, non sanno che abbiamo un'unione così stretta con la Federazione Russa? Che abbiamo praticamente un esercito unificato? Rimarremo insieme alla Russia».

Dopo il ritiro delle forze ucraine da Lysychansk, «l’ultimo importante centro abitato dell’Oblast di Lugansk rimasto sotto il controllo ucraino», secondo l’intelligence del ministero della Difesa britannico ora «l’attenzione della Russia si sposterà quasi certamente sulla cattura della regione di Donetsk, la cui gran parte rimane sotto il controllo delle forze ucraine. I combattimenti per il Donbass sono stati logoranti ed è altamente improbabile che la situazione cambi nelle prossime settimane», è la valutazione che arriva da Londra.

Prende il via oggi a Lugano, in Svizzera, l’Ukraine Recovery Conference, per mettere a punto un «Piano Marshall» per la ricostruzione futura dell’Ucraina.

Attesa la partecipazione del primo ministro ucraino Denys Shmyhal, della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oltre ai rappresentanti di 36 Paesi e 13 organizzazioni internazionali.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parteciperà virtualmente.

Il sottosegretario Benedetto Della Vedova guiderà la delegazione italiana.

L’evento sarà presieduto da Ignazio Cassis, presidente della Confederazione Svizzera.

Si stima che già più di 120mila case in Ucraina siano state distrutte durante l’invasione russa. Il costo della guerra è stimato a un trilione di dollari se durerà fino alla fine dell’anno.