Ucraina Russia, le news del 25 maggio sulla guerra

di Francesco Battistini, Andrea Marinelli, Guido Olimpio, Marta Serafini e Paolo Foschi

Le notizie di mercoledì 25 maggio sulla guerra. Le truppe russe sono sempre più vicine alla periferia di Severodonetsk. Missili su Zaporizhzhia. Cinque navi «straniere» hanno lasciato il porto di Mariupol

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A Kharkiv (Ap/Bernat Armangue)

• La guerra in Ucraina è arrivata al 91esimo giorno: qui lo speciale sui tre mesi del conflitto.
• La Russia sta intensificando gli attacchi nel Donbass, secondo Kiev il conflitto sta entrando nella fase più violenta. In questo quadro gli analisti segnalano la «manovra aggirante» delle truppe di Mosca e lo stallo della controffensiva ucraina.
• Secondo Kiev un altro generale russo (in pensione ma arruolato fra i mercenari di Wagner) è stato ucciso.
La Russia ha aperto un «corridoio umanitario» per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol: cinque navi sono già partite. Nella città portuale orrore e sgomento per il ritrovamento di 200 cadaveri di civili sotto un grattacielo bombardato dai russi alcuni giorni fa.

Ore 05:17 - Zelensky contesta Kissinger: «Il suo calendario fermo al 1938»

L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger è stato criticato dal presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky per aver affermato che i negoziati per la fine della guerra in quel Paese non potranno che passare attraverso concessioni territoriali di Kiev alla Russia. In un messaggio televisivo trasmesso ieri, il presidente ucraino ha affermato che Kissinger «è una figura che emerge da un passato lontano, per affermare che un pezzo di Ucraina dovrebbe essere ceduto alla Russia. Il suo calendario non segna il 2022, ma è fermo al 1938», ha accusato il presidente ucraino, riferendosi all’Accordo di Monaco con cui la Germania nazista annesse una parte dell’allora Cecoslovacchia.

Ore 02:11 - Zelensky: «Nessuna cessione territoriale in cambio della pace»

Nessun cambiamento sui confini in cambio del cessate il fuoco. Nel suo discorso al Paese il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali in cambio della pace con la Russia. «In alcuni media occidentali cominciano ad apparire degli editoriali rivelatori, in cui si afferma che l’Ucraina deve accettare dei cosiddetti difficili compromessi rinunciando a dei territori in cambio della pace», ha spiegato Zelensky. Coloro che consigliano all’Ucraina di cedere non hanno visto le persone comuni «che vivono nei territori che propongono di scambiare per ottenere una pace illusoria», ha continuato Zelensky. Si tratta di pressioni da parte di persone «rimaste prigioniere» di secoli passati in cui «gli interessi nazionali venivano di fatto spesso subordinati a placare l’appetito dei dittatori», ha concluso.

Ore 01:00 - Gb: «L’aggressione russa non può essere condonata»

Ancora un attacco alla Russia da parte della Gran Bretagna. Il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, sarà oggi in Bosnia ed Erzegovina dove terrà un discorso in cui inviterà gli alleati occidentali ad assicurare che la Russia non possa vincere in Ucraina: lo ha reso noto il Foreign Office. «L’aggressione russa non può essere condonata, deve essere affrontata con fermezza, dobbiamo assicurarci che l’Ucraina possa prevalere attraverso gli aiuti militari e le sanzioni, non possiamo sollevare il piede dall’acceleratore ora», si legge in un’anticipazione del discorso.

Ore 00:25 - Kiev: «La Russia ha occupato 95% del Lugansk»

L’avanzata russa non si ferma. La Russia ha occupato il 95% del territorio della regione di Luhansk e i bombardamenti non si fermano. Allo stesso tempo, 40.000 persone rimangono nelle aree controllate della regione. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk Serhiy Gaidai.

Ore 22:02 - Media Usa, almeno 56 scuole ucraine colpite da inizio guerra

Sono almeno 56 le scuole ucraine danneggiate o distrutte dalla Russia dall'inizio del conflitto. È quanto afferma una verifica indipendente fatta dalla serie di giornalismo investigativo «Frontline» di Associated Press e Pbs, secondo quanto riporta il Guardian. Secondo le autorità ucraine, le scuole bombardate sono oltre mille e quelle distrutte 95.

Ore 21:58 - Pubblicata la bozza delle conclusioni sul vertice Ue sugli aiuti a Kiev, nodo "tregua"

L'Ue «resta impegnata a rafforzare la capacità dell'Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità» e «accoglie la decisione di aumentare il sostegno militare nell'ambito del Fondo europeo per la pace». È quanto prevede la bozza delle conclusioni del vertice europeo straordinario di lunedì. Nel testo, che comunque tornerà sul tavolo di almeno un'altra riunione degli ambasciatori dei 27 da qui a lunedì, manca un tuttavia riferimento chiaro alla tregua o al cessate il fuoco. Assenza che, spiegano una fonti europee, riflette una possibile divergenza sui termini di un eventuale cessate il fuoco.

Ore 20:51 - Michel al Cremlino, fermare guerra e ripristinare export grano

«Basta con la disinformazione, non sono le sanzioni ma è la tua guerra in Ucraina a impedire le spedizioni e mettere in pericolo la sicurezza alimentare». Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet in cui si rivolge al Cremlino. «Più di 20 milioni di tonnellate di grano sono bloccati dalle tue mine e dalla tua guerra. Dobbiamo fermare la guerra e ripristinare le catene di approvvigionamento alimentare globali», aggiunge.

Ore 20:27 - Usa, passaporti russi a ucraini un modo per assoggettarli

La decisione di Mosca di concedere passaporti russi a cittadini delle zone occupate del sud dell’Ucraina è un tentativo di «assoggettare» gli ucraini. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa.

Ore 19:59 - Russia: generale Kurenkov nominato ministro delle Emergenze

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un ordine esecutivo per nominare ministro delle Situazioni di Emergenza il generale maggiore Aleksandr Kurenkov: lo fa sapere l’agenzia russa Interfax citando l’ufficio stampa del Cremlino. Secondo Novaya Gazeta Europe, Kurenkov prima ha lavorato nei servizi di sicurezza russi (Fsb), nell’Fso, il servizio che si occupa della sicurezza delle alte cariche dello Stato, ed è poi stato vice comandante della Rosgvardia, un corpo di polizia che risponde direttamente a Putin.

Ore 19:11 - Kiev: bombardamenti su Balakliia, 2 morti e 7 feriti

Attacchi di artiglieria russi sulla città di Balakliia, nella regione di Kharkiv, hanno causato due morti e sette feriti, uno dei quali, un minore, è in condizioni critiche. Lo ha riferito l’agenzia Ukrinform.

Ore 18:34 - Kiev, nessuna cessione di territori né nuova intesa Minsk

Mikhail Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato che accettare di cedere i territori e di siglare un nuovo accordo di Minsk è impossibile, in quanto si ritorcerebbe contro l’Ucraina poiché la Russia userebbe la pausa nei combattimenti per prepararsi a ulteriori offensive. «Porterà a una guerra più grande e sanguinosa», ha detto. Lo scrive Kyiv Independent.

Ore 18:03 - Kuleba: «La Nato non fa nulla di fronte all’aggressione russa»

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, intervenendo al Forum economico di Davos in Svizzera, ha accusato la Nato di «non fare letteralmente nulla» per far fronte all’aggressione russa.

Ore 17:59 - Filorussi: «Oltre la metà di Lyman sotto il nostro controllo»

«Oltre la metà» del territorio di Lyman, località strategica dell’Ucraina orientale nei pressi di Severodonetsk, è ora sotto il controllo dell’autoproclamata repubblica separatista filorussa di Donetsk». Lo afferma il suo leader Denis Pushilin, citato dalla Tass, aggiungendo che mancano «pochi giorni alla presa del controllo totale» dell’area.

Ore 16:46 - Mosca offre il passaporto russo ai cittadini Mariupol

Ai cittadini di Mariupol è stata offerta la possibilità di ottenere il passaporto russo con una procedura accelerata, che non prevede più la registrazione intermedia presso le autorità dell’autoproclamata Repubblica separatista filorussa di Donetsk. Lo ha riferito Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco legittimo della città portuale ucraina, ora controllata dalle forze di Mosca, citato dall’Ukrainska Pravda. Oggi è stato pubblicato un decreto del presidente Vladimir Putin che semplifica l’acquisizione della cittadinanza russa anche per i residenti delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, nel sud-est ucraino.

L’Ucraina denuncia invece una «flagrante violazione» della sua integrità territoriale dopo questa decisione di Mosca.

Ore 16:25 - Kiev: la Russia ha consumato il 60% delle riserve di armi ad alta precisione

Kiev ritiene che la Russia abbia già usato il 60% delle sue riserve di armi ad alta precisione e che abbia difficoltà a produrne altre a causa delle sanzioni occidentali. «Secondo i nostri dati, circa il 60% delle scorte di armi ad alta precisione è già stato utilizzato, per alcune armi si tratta del 70%», ha detto Vadym Skibitskyi del direttorato dell’Intelligence militare ucraina, rilanciato dal Kyiv Independent. Secondo Skibitskyi le sanzioni occidentali impediscono alla Russia di comprare i componenti necessari per fabbricare armi di precisione in sostituzione di quelle utilizzate.

Ore 15:53 - Putin e Shoigu visitano soldati feriti in ospedale

Vladimir Putin e il suo ministro della Difesa, Sergei Shoigu, hanno visitato in ospedale i soldati feriti durante l’invasione dell’Ucraina. La televisione Rossiya 1 ha trasmesso le immagini della visita. Putin e Shoigu indossavano entrambi un camice bianco.

Ore 15:41 - Come si esce dalla guerra in Ucraina? Le 3 strade possibili

(Gianluca Mercuri) Putin tenterà di dividerci, bisogna metterlo con le spalle al muro, indebolirlo, magari eliminarlo. Putin non si siederà mai al tavolo se non smettiamo di dare armi all’Ucraina. Putin si può fermare non «umiliandolo», ma dandogli una via d’uscità che in realtà, alla lunga, lo fregherà. Tre approcci diversi che prendono forma in Occidente, dopo tre mesi di guerra. Perché dopo tre mesi di guerra, è il caso di interrogarsi sull’endgame , su come finirà, su come è meglio che finisca. Proviamo a delineare i 3 scenari, che poi sono 3 modi di fare politica, 3 modi di costruire il mondo che uscirà da questa guerra. Qui l’articolo completo.

Ore 14:54 - Kiev, non revocare sanzioni in cambio sblocco export cibo

«La Russia sta ricattando il mondo chiedendo di revocare le sanzioni in cambio dello sblocco delle esportazioni alimentari dell’Ucraina. Qualsiasi politico o funzionario straniero che possa pensare di accettare questo gioco dovrebbe prima visitare le tombe dei bambini ucraini uccisi e parlare con i loro genitori». Lo scrive su Twitter il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 14:36 - Henger, premier slovacco: se l’Ucraina cade, la Slovacchia sarà la prossima

«Se l’Ucraina dovesse cadere, la Slovacchia sarebbe la prossima»: lo ha dichiarato il premier slovacco, Eduard Heger, nel corso del World Economic Forum in corso a Davos. «Abbiamo rinunciato per troppo tempo ai nostri valori in cambio di gas e petrolio a basso prezzo: scendere a compromessi con Putin ha causato la guerra in Ucraina, una guerra di aggressione in cui la gente muore».

Ore 14:02 - Da 1 giugno al via task force Ue per acquisti comuni di gas

Inizierà a lavorare dal primo giugno la task force della Commissione europea per garantire l'approvvigionamento energetico dell'Ue attraverso l'acquisto comune volontario di gas, Gnl e idrogeno. Il gruppo, sotto la supervisione della commissaria all'Energia Kadri Simson, lavorerà per aggregare i Paesi interessati agli acquisti in comune, il coordinamento della capacità e i negoziati con i fornitori. Per assolvere a questi compiti la task force sarà divisa in tre unità.

Ore 13:44 - In Russia una legge per abolizione il limite di arruolamento a 40 anni

Il Parlamento della Russia ha approvato un progetto di legge che prevede di abolire il limite di 40 anni per chi desidera arruolarsi nelle forze armate. Lo riporta il Moscow Times. Il documento deve essere firmato dal presidente russo Vladimir Putin per diventare legge.

Ore 13:18 - Mosca: 5 navi straniere hanno lasciato il porto di Mariupol

Cinque navi «straniere» hanno potuto lasciare il porto di Mariupol dopo lo sminamento. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Mosca. Lo riporta Ria Novosti.

Ore 13:17 - Svezia, in corso il dialogo con la Turchia sull'adesione alla Nato

«Il dialogo con Turchia è in corso, vogliamo rafforzare le relazioni bilaterali con Ankara e la partnership contro il terrorismo». Lo ha detto la primo ministro svedese Magdalena Andersson, in conferenza stampa con Charles Michel.

Ore 13:11 - Kiev, russi più vicini alla periferia di Severodonetsk

«Le truppe russe si sono già avvicinate molto a Severodonetsk, quindi possono sparare anche con i mortai. La città viene continuamente bombardata, 24 ore su 24. Ci sono pesanti combattimenti alla periferia della città, mentre bombe e missili vengono sganciati dai bombardieri, la situazione è molto difficile». Lo rende noto il capo dell'amministrazione militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, citato dall'agenzia di stampa Unian.

«Anche i russi hanno perdite — ha affermato — l'unica cosa è che ce ne sono molti. I nostri combattenti sono semplicemente scioccati dal fatto che vengano fuori da tutte le parti».

Ore 12:59 - Cittadinanza russa semplificata per i residenti di Zaporizhia e Kherson

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che introduce una procedura semplificata in grado di far ottenere velocemente la cittadinanza russa ai residenti delle regioni ucraine di Zaporizhia e Kherson. Lo riporta Ria Novosti.

Ore 12:49 - Russia: le condizioni di Zelensky? Non sono parole costruttive

Stamattina Zelensky ha insistito sul voler parlare «direttamente» con Vladimir Putin, «senza intermediari» (vedi ore 8:45). Si tratta di una proposta già fatta lunedì, due giorni fa, alla quale Mosca aveva risposto con un no. E un altro no il presidente ucraino lo riceve anche oggi, tramite il commento del vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, che, come riporta l'agenzia Interfax, dice: «È difficile valutare queste parole (di Zelensky, ndr) come costruttive. Mi piacerebbe ricordare che l'Ucraina ha partecipato attivamente ai negoziati dal primo giorno dell'operazione militare speciale e non ha posto condizioni. Se ora pone condizioni ci fa dubitare della sincerità del suo desiderio di trovare una soluzione pacifica».

Ore 12:16 - Von der Leyen: le violazioni delle sanzioni sia tra i reati Ue

«Oggi adottiamo ulteriori misure per mantenere alta la pressione su Putin e sui suoi compari, gli aggressori dell’Ucraina — scrive su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen —. In primo luogo, vogliamo aggiungere le violazioni delle sanzioni dell’Ue all’elenco dei reati dell’Ue e farne un reato penale. Chi viola le sanzioni deve essere assicurato alla giustizia».

Ore 12:02 - Intelligence di Kiev: i russi hanno il pieno controllo del Mar d’Azov

I russi «sono diventati cauti, ma il loro raggruppamento navale oggi purtroppo ha il pieno controllo del Mar d’Azov, insieme allo Stretto di Kerch, e ora stanno bloccando i nostri porti sul Mar Nero». Lo ha scritto su Telegram il servizio stampa della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino citando un rappresentante della Direzione principale, Vadym Skibitskyi, riportato da Ukrinform.

Ore 11:53 - La Russia sempre più vicina al default

(Diana Cavalcoli) Il default russo sembra inevitabile. Gli Stati Uniti hanno annunciato che chiuderanno oggi l’ultima strada percorribile dalla Russia per ripagare gli investitori internazionali. Il Dipartimento del Tesoro americano in una nota fa sapere che non intende rinnovare la concessione che permetteva alla Russia di continuare a pagare gli investitori attraverso le banche americane.

Nel complesso, il governo russo dovrà ripagare circa 20 miliardi di dollari di obbligazioni, per lo più in dollari, e circa 500 milioni di dollari di interessi nel prossimo mese. Senza la licenza ad utilizzare le banche statunitensi per pagare i propri debiti, la Russia non sarà in grado di rimborsare i propri investitori obbligazionari internazionali e rischia il default.

Leggi qui l’articolo completo.

Ore 11:48 - L’intelligence europea: «La Russia non riesce più a vendere il petrolio, rischia di dover fermare i pozzi»

(Federico Fubini, inviato a Davos) L’Unione europea sta partecipando con molti dei suoi leader nazionali e della Commissione a Davos, non senza qualche imbarazzo. Dopo tre mesi, a Bruxelles non sono state ancora approvate sanzioni su nessuno dei fronti fondamentali dei pagamenti fatti a Mosca: né sul gas, né sul petrolio.

Qualunque sia la ragione, incluso il veto dell’Ungheria di Viktor Orban, questo è un fatto che non passa inosservato. Ma fonti europee di alto livello rispondono che la pressione politica e le sanzioni sull’industria estrattiva di Vladimir Putin stanno comunque dando sei risultati. Il segno più chiaro è che, secondo le indicazioni dell’intelligence europea, i sistemi di stoccaggio del petrolio in Russia sarebbero ormai quasi pieni perché il greggio degli Urali ormai ha molti meno compratori in Europa e nel resto del mondo.

Quando poi i russi non dovessero riuscire più a stoccare il greggio, sarebbero posti di fronte a scelte difficili: forse persino fermare la produzione, con il rischio di danneggiare nel lungo termine alcuni giacimenti.

Ore 11:33 - Fonti Ue: da Mosca sul grano vogliamo misure concrete

«Tutto ciò che proviene dal Cremlino oggi ha davvero poco credibilità, ogni annuncio non può essere ritenuto credibile a meno che non venga seguito da azioni concrete». Lo ha detto all’Ansa una fonte diplomatica europea commentando le parole del vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, secondo cui Mosca sarebbe pronta a fornire un corridoio umanitario per le navi che trasportano prodotti alimentari fuori dall’Ucraina. «Sono le azioni illegali della Russia ad aver creato questa crisi, sia energetica che alimentare», sottolinea.

Ore 11:11 - Mosca: «Il porto di Mariupol riprende a operare regolarmente»

Il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, sostiene che il porto di Mariupol è stato sminato e che ha «cominciato a operare in modalità regolare». Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax. Mariupol è una delle principali città portuali dell’Ucraina e una delle città più devastate dalla guerra. È attualmente controllata dalle truppe russe.

Ore 10:54 - Kiev: bombe su Pokrovskoye per impedire rinforzi al Donbass

Le forze russe hanno colpito la stazione della località ucraina di Pokrovskoye in una operazione volta ad eliminare le truppe ucraine che vengono trasferite per rafforzare il Donbass: lo hanno reso noto il vertici militari di Kiev, secondo quanto riporta la Tass.

Ore 10:24 - Gentiloni: possibili a giorni nuove sanzioni Ue alla Russia

«Ci stiamo lavorando, penso che nei prossimi giorni non sia impossibile raggiungere ulteriori accordi». Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, riferendosi alla possibilità di un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia.

Ore 09:59 - Zelensky: «L’Occidente è diviso di fronte alla Russia»

Intervenendo per la seconda volta in tre giorni in videoconferenza al Forum di Davos Zelensky ha detto che l’Occidente è diviso nell’affrontare la Russia. «La mia domanda — ha spiegato il presidente ucraino — è: c’è in pratica un’unità (tra gli occidentali)? Io non la vedo». L’ Ucraina, ha aggiunto, avrebbe «bisogno di una Europa unita».

Ore 09:55 - Papa: preghiamo per la pace in Ucraina

«Ieri abbiamo celebrato la memoria della Beata Vergine Maria Ausiliatrice. Nelle nostre preghiere affidiamole in modo particolare il desiderio di pace dell’Ucraina e del mondo intero. La Madre di Dio ci insegni la solidarietà con chi è provato dalla tragedia della guerra e ottenga la riconciliazione delle Nazioni». Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale, salutando i pellegrini polacchi.

Ore 09:37 - Mosca: pronti a dialogo sulle forniture di grano dall’Ucraina

La Russia è pronta al dialogo con tutti i partner internazionali sulle forniture di grano dall’Ucraina: lo ha detto oggi il vice ministro degli Esteri, Andrey Rudenko, rispondendo ad un appello in questo senso lanciato dall’Occidente a Mosca. La Russia, ha inoltre affermato Rudenko, è pronta a fornire un corridoio umanitario per le navi che trasportano prodotti alimentari fuori dall’Ucraina.

Ore 09:15 - Filo-russi: sfondate le difese ucraine nel Lugansk

Le unità delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, con il supporto dell’esercito russo, hanno sfondato la difesa delle forze armate ucraine sullo Svetlodar Bulg, nella regione di Lugansk. Lo annuncia su Telegram l’ambasciatore dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, citato da Ria Novosti.

Miroshnik ha aggiunto che «parte dell’autostrada strategica Lysichansk-Artemovsk è sotto il pieno controllo del fuoco delle forze alleate. Ciò ha portato alla quasi completa impossibilità di rifornire le truppe ucraine a Severodonetsk e Lysichansk. Avanziamo verso Maloryazantsevo, Volcheyarovka».

Ore 09:05 - Kiev: morti 29.450 soldati russi, distrutti 1.305 tank

Il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, diffuso su Facebook, riporta il dato dei militari russi uccisi in combattimento: sarebbero 29.450 i soldati russi che hanno perso la vita dall’inizio del conflitto. Si tratta di un numero che non è possibile verificare in modo indipendente ed è in continuo aggiornamento a causa degli intensi combattimenti.

Secondo lo stesso resoconto fino a oggi sono stati distrutti 1.305 carri armati, 3.213 mezzi corazzati, 606 sistemi d’artiglieria, 201 lanciarazzi multipli e 93 sistemi di difesa antiaerea. Inoltre, le forze russe avrebbero perso anche 206 aerei, 170 elicotteri, 2.217 autoveicoli, 13 unità navali e 491 droni.

Ore 08:58 - Uccisi 29 giornalisti dall’inizio della guerra

Secondo i dati dell’Institute of Mass Information (Imi) dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte dei russi sono stati commessi 280 crimini contro giornalisti: i russi hanno ucciso 29 giornalisti di cui sette mentre svolgevano il proprio lavoro (tre ucraini e quattro stranieri). Si contano poi anche nove giornalisti feriti e 15 reporter scomparsi. Inoltre, sono stati registrati nove casi di rapimento di giornalisti da parte dei russi.

Nei tre mesi di guerra almeno 113 media regionali hanno cessato l’attività a causa delle minacce degli occupanti russi.

Ore 08:45 - Zelensky vuole parlare con Putin, senza intermediari

Anche oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito di voler trattare direttamente con il presidente russo Vladimir Putin, senza l’intervento di intermediari, precisando che se il presidente russo «si rende conto di qual è la realtà» c’è la possibilità di trovare una via d’uscita diplomatica al conflitto. Ma l’opzione di un incontro diretto tra i due leader è stata già bocciata da Mosca nei giorni scorsi.

Ore 08:39 - Cinque missili su Zaporizhzhia: un morto e tre feriti

(Marta Serafini, inviata a Zaporizhzhia) Questa mattina verso le 5 quattro missili hanno colpito la città di Zaporizhzhia. I missili di cui uno intercettato hanno colpito obiettivi civili, un centro commerciale e un obiettivo strategico. Per il momento il bilancio provvisorio è di un morto, 3 feriti e 52 case danneggiate. A Krjivj Rih colpita tutta la linea sotto la città e colpito un impianto industriale dentro la città, secondo quanto confermato dal governatore regionale Vilkul.

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Foto su Telegram

Ore 08:28 - Zelensky: la resistenza ucraina ispirazione per il mondo

La capacità del Paese di resistere alla Russia è stata una sorpresa e una fonte di ispirazione per il resto del mondo. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video per ricordare che sono passati tre mesi dall’inizio della guerra. «Dobbiamo sempre ricordare che siamo sopravvissuti a questi tre mesi grazie all’impresa di decine di migliaia di persone che hanno difeso lo Stato. E a costo di decine di migliaia di vite di uomini e donne ucraini uccisi dagli occupanti. Memoria eterna a tutti coloro che hanno dato la vita per l’Ucraina», ha affermato.

Parlando poi del peggioramento della situazione nella regione del Donbass, ha chiesto ai governi stranieri di continuare a fornire armi ed equipaggiamenti militari perché questo è «il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo».

Ore 07:53 - Così le scienziate di Mosca hanno avuto accesso ai dati sanitari dei cittadini italiani

(Fiorenza Sarzanini) Le autorità russe potrebbero aver ottenuto dati sanitari di cittadini italiani. Esiste una relazione allegata all’accordo stilato nel 2021 tra l’ospedale Spallanzani di Roma e l’Istituro Gamaleya di Mosca, in piena emergenza pandemica da Covid-19, che elenca i termini dell’intesa.

Fornisce le generalità delle tre dottoresse che hanno trascorso all’interno del nosocomio della Capitale 24 giorni.

E specifica che «il suddetto personale russo ha accesso ai laboratori e al sistema informatico in uso presso Inmi».

(L’articolo integrale di Fiorenza Sarzanini è qui)

Ore 07:21 - «Vogliono cancellare Severodonetsk dalla faccia della Terra»

Non solo la guerra in Ucraina riserva ogni giorno nuovi orrori (come i 200 corpi scoperti sotto le macerie di un palazzo di Mariupol): il conflitto rischia di impantanarsi in una «guerra d’attrito» di lunghezza indefinita. «I contendenti sono preparati mentalmente ad una lotta prolungata, parliamo di mesi» scrivono Andrea Marinelli e Guido Olimpio nel loro punto militare.

Una guerra lunga, dunque, come confermato anche dal ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Ma anche estremamente sanguinosa.

Le truppe russe stanno concentrando la loro azione su una ristretta porzione di terreno, in Donbass, e stanno scaricando lì tutta la loro furia, attaccando in particolare la città inustriale di Severodonetsk.

Sergiy Gaidai, il governatore della regione di Lugansk, dove si trova la città, ha detto che Severodonetsk è al momento sotto l’attacco di missili, colpi di artiglieria e di mortaio. L’esercito russo ha inviato migliaia di uomini, ed è ormai troppo tardi per far scappare i 15mila civili rimasti intrappolati.

«La situazione è molto difficile, e sta peggiorando, ha detto. «L’esercito russo ha deciso di distruggere completamente la città, di cancellarla dalla faccia della Terra».

Ore 07:15 - La posizione di Zelensky, e quella dei suoi

(Francesco Battistini) A Kiev, il fronte Ucraina non s’è spaccato e l’unità contro il nemico non si discute. Ma l’unanimità su come sconfiggerlo, è un’altra cosa.

In queste ore, qualche crepa s’è intravvista nelle frasi dello stesso Zelensky, talvolta in contrasto con quelle del suo staff. Primo esempio: riconquistare militarmente la Crimea, dice il presidente, costerebbe all’Ucraina «centinaia di migliaia» di morti? Macché, precisa qualche ora dopo la sua viceministra degli Esteri, Emine Dzhaparova, «per noi la fine di questa guerra è solo la fine dell’occupazione russa sia della Crimea che del Donbass».

E ancora: i russi «hanno rispettato le vite dei difensori di Mariupol» (sempre parole di Zelensky), facendo intendere che almeno sui prigionieri di guerra si può aprire una trattativa? Il capo negoziatore ucraino Mikhaylo Podolyak è chiaro, quando esclude qualsiasi tavolo e precisa che non è barattabile «né la nostra sovranità, né il nostro territorio e gli ucraini che ci vivono», perché «l’Ucraina non mette in ballo la sua sovranità in modo che qualcun altro possa riempirsi il portafogli».

Sfumature, naturalmente. La linea di Kiev è il ritorno ai confini del 2021 e anche un consigliere di Zelensky, Andriy Yermak, ripete che «la nostra integrità territoriale non è negoziabile». Ma quale integrità?

Sulla Crimea, scippata dai russi nel 2014, l’opinione è più vaga: la realpolitik insegna che al momento è difficile metterla sul piatto d’un negoziato, ancor di più rischiare «centinaia di migliaia di morti» in un’offensiva per riprenderla. I russi sanno che a Kiev su questo son divisi, uno Zelensky più realista e altri più duri, così ci giocano: una Crimea autonoma sotto la sovranità ucraina, avverte l’ex presidente Dmitry Medvedev, provocherebbe «una guerra totale».

(L’articolo integrale sulle prime crepe nel fronte ucraino su come porre fine al conflitto è qui).

Ore 05:46 - Il messaggio a Biden di Russia e Cina: bombardieri in volo sul Mar del Giappone

Se voleva essere un «messaggio» al presidente americano Joe Biden, in visita in Asia Orientale, è stato senz’altro ricevuto. I bombardieri con capacità nucleare di Russia e Cina che hanno sorvolato per 13 ore , in formazione, il Mar del Giappone e il Mar cinese orientale hanno suscitato dure reazioni da parte di Tokyo e anche degli Usa. L’esercitazione è avvenuta, a sorpresa, mentre Biden incontrava i leader del blocco dei Quad — Oltre agli Usa il Giappone, l’India e l’Australia — a Tokyo per discutere di sicurezza regionale. (Qui l'articolo di Paolo Salom)

Ore 05:45 - La corruzione endemica: il demone che condiziona la guerra dei russi

È un demone che viene da lontano la korruptzia: «I malvagi che hanno spogliato il popolo si sono riuniti, hanno assoldato i militari e i giudici per proteggere la loro orgia, e banchettano», annota Tolstoj nei suoi Diari, il 5 ottobre 1878. Come una tabe che percorre la storia russa, quel demone si specchia grottesco nella narrazione di Gogol e dentro i «peccatucci» di Anton Antonovic, nel suo L’ispettore generale. E, resistendo a cambi d’epoca e di regime, dalla burocrazia zarista alla nomenclatura comunista, approda ai campi di battaglia dell’invasione putiniana in Ucraina, fiaccando l’animo dei soldati non meno delle loro armi e delle loro vettovaglie guastate da ruberie e appalti truccati in patria. È la corruzione, forse, la chiave nel grande enigma di questa stagione bellica voluta da Putin. (Qui l'articolo completo di Goffredo Buccini)

Ore 05:44 - Cinque civili ucraini uccisi nell’Oblast di Luhansk

Cinque civili ucraini sarebbero stati uccisi il 24 maggio dai militari russi a Sievierodonetsk, nell’Oblast di Luhansk. Lo scrive il Kiev Indipendent citando fonti dell’amministrazione locale.

Ore 05:43 - Zelensky: la Russia sta impiegando nel Donbass tutte le forze rimaste

«Occorrono molto tempo e una forza straordinaria per contrastare il vantaggio della Russia in termini di armi e attrezzature». Nel suo discorso quotidiano, scrive il Kiev Indipendent, il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ha impiegato «tutte le forze che le sono rimaste» per attaccare il Donbass. Zelensky ha anche detto che le conversazioni intercettate delle truppe russe chiariscono che «sono ben consapevoli che questa guerra non ha senso e che strategicamente il loro esercito non ha alcuna possibilità».

Ore 05:37 - L'Ucraina punta sulla Lituania per far ripartire l'export del grano

L’emergenza sulle forniture di grano sta scalzando la «guerra per il gas» nel conflitto tra Russia e Ucraina. Le riserve di cereali che Mosca tiene bloccate nei porti del mar Nero diventano ogni giorno di più un obiettivo della «guerra collaterale» che i due Stati stanno combattendo. L’Onu ha rinnovato il suo allarme: se l’export non sarà rimesso in moto, centinaia di milioni di persone rischiano la fame perché dipendono da quegli aiuti. Due sono gli avvenimenti delle ultime 24 ore devono essere registrati sulla «battaglia del grano». (Qui l'articolo completo di Claudio Del Frate)

25 maggio 2022 (modifica il 26 maggio 2022 | 06:34)